• Pubblicata il
  • Autore: MORENA LODI
  • Categoria: Racconti trav
UNA TRAVESTITA A COSENZA –  parte 5 - Lodi/Cosenza - Emilia Romagna Trasgressiva
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  • Autore: MORENA LODI
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UNA TRAVESTITA A COSENZA – parte 5 - Lodi/Cosenza - Emilia Romagna Trasgressiva

Ho cercato di convincerlo ripetendo:
- Prometto di succhiarti meglio.... non... non sono pronta per farlo nel culo!
- Non è un problema mio. Niente più giochetti, scommetto che non prenderai mai più in giro un altro vero uomo! E mi metto pure il cordons, ne tengo sempre qualcuno a portata di minchia e, puttana come sei, non voglio prendere malattie.
- Ahiaaaaaaaa!!!
E' stata la parola successiva, che ho pronunciato quando ha iniziato a incularmi. 
Si è ritirato un po' prima di spingere più in avanti, e ha fatto così per quattro-cinque volte prima di infilarlo fino in fondo.
- Ooh cazzoo, oooh cazzooo, oooooh cazzoooo!
E' tutto quel che son riuscita a dire mentre la sua brutale minchia calabrese faceva del mio culo la sua casa. Ma tutto sommato non faceva così male come immaginavo. Tutto quello che dovevo fare era assecondarlo fino a farlo eiaculare.
Purtroppo però i colpi sono aumentati di violenza e di intensità. Mi stava scopando come se gli dovessi dei soldi, come se volesse punirmi per aver finto di essere donna.
All'improvviso si è fermato. Speravo che sentisse male pure lui, che avesse cambiato idea, che gli fosse venuto un infarto, ma invece si era solo accorto che il preservativo s'era rotto e l'ha sostituito con uno nuovo. 
- Ok Moreno, era solo per non prendere le tue malattie, ora è tempo di essere fottuto!
Rocco mi batteva forte con un ritmo che affondava il suo cazzo fino in fondo al mio culo stretto, potevo sentire il suo sudore appiccicoso sulla mia schiena. La penetrazione anale è andata avanti all'infinito. Ogni tanto si allungava verso il basso e mi stringeva il cazzo e le balle. Una grossa goccia di perdita uscì dal mio cazzo, lo raccolse sulle sue dita sporche e me le infilò in bocca per farmi leccare. Ha continuato a martellarmi il culo spremendo e accarezzando il mio uccello fino a quando sono venuto e ho vomitato sperma sulle lenzuola. 
Ma era lui che doveva ancora sborrare! Senza tregua, la bestia sudata è tornata a martellarmi. Stringevo i denti mentre continuava a sbattere il suo salame dentro il mio ano ormai esausto. Avevo davvero bisogno che lui venisse, e in fretta, perché non mostrava segni di rallentamento e più pompava, più sarei stato cotto la mattina dopo, a un importante appuntamento di lavoro. Ancora una volta, le sue spinte più profonde si sono incontrate con i gemiti di un mio altro orgasmo, poi finalmente ha iniziato a pronunciare frasi scurrili in calabrese mentre scaricava il suo carico dentro il condom sepolto nel mio culo. Con sorpresa, ho sentito la puzza del suo disgustoso sperma spruzzare anche le pareti del mio intestino retto. Ha fatto scivolare il suo cazzo fuori da me, poi con una voce orgogliosa ha detto:
- Minchia... Il tuo culetto mi ha rotto due preservativi! Allora, piccola travestita, ti è piaciuto?
Stavolta sono stata io a non rispondere e lui dopo un po' si è addormentato russando come un maiale. Il temporale si era esaurito e la corrente elettrica era a posto. Mi sono fatta un bidè, ho levato il trucco e la parrucca, indossato un accappatoio dell'hotel e ho telefonato in portineria chiedendo di mandare qualcuno a riaprire la mia camera con il passepartout, spiegando che durante il blackout mi ero dovuto rifugiare dal mio vicino di stanza.
FINE

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